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Natale 2018 -
Godiamoci le ferie e non pensiamo alle tasse non pagate
di Lelio Cacciapaglia e Maurizio Tozzi
Si avvicina il Natale e come è giusto che sia è opportuno godersi le ferie, senza pensare troppo ai problemi fiscali. D’altra parte le novità di fine anno, tra legge di stabilità e conversione del decreto del 24 ottobre scorso, potranno essere commentate a partire dal 2 gennaio 2019 (o anche dopo l’Epifania a pensar bene), perché il caos tributario italiano è talmente elevato che appare inutile rovinarsi i migliori momenti familiari per cercare di risolvere qualcosa che risolvibile non è: bisogna solo rassegnarsi e districarsi quotidianamente, rincorrendo un legislatore lunatico (a prescindere dalle colorazioni politiche), un quadro interpretativo farraginoso e variegato e, quel che è quasi peggio, una giurisprudenza che in diverse occasioni dice tutto e il contrario di tutto (stendendo peraltro un velo pietoso sulla dottrina, a partire meramente dai sottoscritti, che a volte brancola nel buio). A fronte di tutto ciò non si comprende come si possa, nel bel mezzo di un pasto natalizio o prima di scambiarsi gli auguri, pensare anche lontanamente al fisco nostrano; meglio dimenticare, soprattutto se ci sono errori da rimediare. Ed in tale direzione vogliamo rassicurarvi, posto che nel caos italico una via d’uscita si può sempre trovare e la bella notizia è che non sembrano registrarsi particolari urgenze, tranne rarissimi casi.
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Argomenti trattati

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- Il secondo acconto dimenticato
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