DAI SOCIAL ALLA PIAZZA Sono proteste polarizzate contro gli altri. Sono come i like sui media sociali. Si manifesta con quelli che confermano le proprie credenze o frustrazioni contro quelli che la pensano in modo diverso. Ma a questi non si risponde con proposte concrete (seppure generiche) su come migliorare quelle questioni che irritano tanto i cittadini.
Le piazze sono un ritrovo emotivo. L’estensione delle dinamiche che avvengono con i media sociali nel momento in cui si sente il bisogno di uscire dall’isolamento della tastiera. Ma di fatto, le piazze non sono più luogo di confronto, semmai luogo di conferma.
L'AGORÀ greca era luogo di ascolto e confronto. La piazza odierna è ambito di conferma delle proprie idee.
LA NOVITÀ Le Sardine si distinguono: non tifano contro. È un buon punto di partenza. Ma non tifano nemmeno a favore di qualcosa. Preoccupa che non stanno elaborando un confronto critico per come affrontare le sfide di cui lamentano. Chiedono alla Sinistra con cui si identificano, di cambiare.
MANCA LA PROPOSTA? Non propongono, ma posticipano, o addirittura demandano. Non si servono del metodo sperimentale perché continuano ad avere una visione utopica e allo stesso tempo ingenua del mondo che vorrebbero.
LA SPECULAZIONE EMOTIVA Come al solito, i media, in assenza della Sinistra in politica, o meglio in presenza di una Sinistra esclusivamente di potere, rischiano di stritolarli. Le elite mediatiche infatti, li stanno usando per fabbricare quel mondo idilliaco che vorrebbero ma che la realtà dei fatti continua a disinnescare.
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